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15 Lug 2013

Crollo dei consumi

Un elemento cruciale nell’ambito della domanda aggregata è rappresentato dai consumi. In base ai dati Istat possiamo evidenziare che la spesa media mensile per famiglia nel 2012 si è attestata a 2.419 euro, mostrando una diminuzione, in valori correnti, del 2,8% rispetto al 2011. Per tale dato bisogna però considerare l’errore campionario (0,6%) e della sostenuta dinamica inflazionistica (+3%), la spesa risulta in calo anche in termini reali.
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C’è però da osservare che il valore mediano[1] della spesa mensile familiare del 2012 risulta identico a quello del 2011 e pari a 2.078 €, la diminuzione della spesa tra le famiglie appartenenti agli ultimi due decimi della distribuzione della spesa equivalente (quelle che spendono di più) è più marcata di quella osservata tra i primi due, mentre è sostanzialmente stabile la spesa delle famiglie appartenenti alla parte centrale della distribuzione.

Analizzando le diverse componenti di spesa possiamo evidenziare quanto segue:

  • La spesa per consumi si è leggermente ridotta ma la variazione non risulta statisticamente significativa;
  • Evidenziamo un aumento  del 3,9% delle spese per combustibili ed energia, mentre diminuiscono  le spese per tempo libero e cultura (5,4%), quelle per arredamenti, elettrodomestici e servizi per la casa (8,7%) e anche  quelle per abbigliamento e calzature(10,3%).Bisogna evidenziare che la diversa dimensione familiare determina differenti livelli di spesa e una diversa allocazione del budget disponibile, soprattutto per effetto della presenza di “economie di scala”, facendo sì che il livello di spesa media (e mediana) aumenta in misura meno che proporzionale rispetto al numero di componenti. Nel 2012, ad esempio, la spesa media mensile per una famiglia composta da un solo individuo è pari al 72% circa di quella delle famiglie di due componenti ed analogo fenomeno si rileva per la spesa mediana.Tra le famiglie di cinque o più componenti, oltre un quinto (il 22,1%) della spesa totale è destinato ai generi alimentari (contro il 18,9% delle famiglie di un solo componente). Più elevate anche le quote per abbigliamento e calzature (il 5,6% contro il 4,3% delle famiglie di un solo componente), per istruzione (2,7% contro 0,2%) e per trasporti (17,7% contro 11,1%); più basse, invece, quelle per l’abitazione (22,6% contro il 34,6%) e per la sanità (2,7% contro 3,5%).

Immagine4Il crollo dei consumi del 2012 è dovuto al fatto che sono scesi i salari e congiuntamente è aumentata l’inflazione, abbassando il potere di acquisto dei salari ed inoltre la disoccupazione è aumenta di circa 1 milione di persone nell’ultimo anno ed inoltre sono aumentate le tasse il che ha depauperato il reddito netto disponibile degli italiani.

Per far fronte a tale desolante situazione si deve intervenire sul mercato del lavoro anche se qualsiasi intervento non può produrre risultati immediati come per esempio lo sgravio delle assunzioni sia dei giovani che dei cinquantenni, bisogna, quindi, intervenire sul lato dei fatturati delle aziende attraverso la riattivazione del credito anche attraverso il pagamento del crediti da parte della PA.

Il decreto sui pagamenti dei debiti della Pubblica Amministrazione che si poneva tale obiettivo non sta funzionando come previsto in quanti ad oggi dei 20 MLD previsti per l’anno in corso solo 3 MLD sono stati saldati solo però verso rami della PA e non sono fluiti verso le imprese…………buone leggi, cattive applicazioni.

 


[1] Spesa mediana mensile: è il valore di spesa per consumi che divide la distribuzione di frequenza in due parti uguali (il 50% delle famiglie presenta un valore di spesa per consumi inferiore o pari alla mediana, il 50% un valore superiore). Poiché la spesa per consumi ha una distribuzione asimmetrica, la mediana risulta sempre inferiore al valore medio.

 

 

Scritto da

Luigi Cristiani

- Economista e appassionato di tutta la letteratura economica da Smith a Marx, da Keynes a von Hayek, da Modigliani a Friedman. Amo i fumetti della Marvel (Spider-Man, The Avengers, Fantastic Four, X-Men), lo squash, il tennis e il basket. Patito per il Napoli