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18 Mar 2013

Grillo non lo muovono neanche i bulldozer

Napolitano può tentare la carta del governo del presidente, ma stante il giusto rifiuto della maggioranza del PD di farsi ingabbiare in un governo con Berlusconi, le elezioni si avvicinano rapidamente. Se proprio si volesse mettere ancora più in difficoltà Grillo bisognerebbe proporre un governo a guida “Beni Comuni “, sapendo che il rifiuto anche di una simile ipotesi-più che probabile- creerebbe seri problemi nell’elettorato grillino. Ma può il Pd spingersi fino a questo limite? Occorre considerare che ci muoviamo su un crinale difficile, fra rilanciare per mettere a nudo il gioco di grillo di fronte agli elettori e essere scambiati per succubi di quel gioco. Comunque nella strada decisa dal Pd dopo la sconfitta elettorale, su proposta di Bersani, ci potrebbe stare anche questa ultima carta. Nel frattempo verrebbe a scadenza la elezione del nuovo Presidente della repubblica per la cui elezione il Pd dovrebbe ripetere una mossa analoga a quella della elezione di Grasso,( con un nome non marcatamente di sinistra) mettendo i grillini in una nuova condizione difficile. E’ evidente peraltro che alle probabili ravvicinate nuove elezioni, per di più probabilmente e purtroppo con la stessa legge elettorale, il Pd dovrebbe dare poi un seguito coerente, con un nuovo candidato in sintonia con il “rinnovamento”. O un eventuale Renzi in nuova versione, alleato con i giovani turchi e con Sel, o un altro nome nuovo con un appeal congiuntamente di “rinnovamento” e di sinistra sociale. Poi bisogna incrociare le dita e sperare che nella sfida fra Grillo e il Csx non sia Berlusconi a incassare questo criminale premio elettorale. Insomma ci aspetta una fase politica di movimento in cui bisogna giocare tutta la tastiera della politica politicienne, tenendo ferma la visione dei dati drammatici e dei pericolosi sbocchi possibili di questa grave crisi, sociale e democratica

Scritto da

Lanfranco Turci

- Presidente del Network per il Socialismo Europeo. E' stato presidente della Regione Emilia-Romagna, Presidente della Lega nazionale delle cooperative, poi parlamentare dei DS e della Rosa nel pugno.