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Influencer marketing: chi manipola l’informazione on line

In un precedente articolo (Libera informzione in libera rete) abbiamo visto come le rete oltre ad essere la terra promessa della libertà e della partecipazione democratica, negli ultimi anni si è trasformata anche nel più avanzato laboratorio di sofisticate tecniche di vendita volte a manipolare le scelte dei consumatori. In poco tempo sono nate alcune società di consulenza capaci di operare una risoluta opera di manipolazione per conto di facoltosi clienti.

A differenza di quello che si potrebbe pensare, non si tratta di organizzazioni segrete che agiscono nell’oscurità per chi sa quale fine politico, ma di normalissime aziende quotate in borsa che operano nel settore della manipolazione online come se si trattasse di una qualsiasi attività imprenditoriale. La  società leader mondiale del lobbying in internet è la statunitense Bivings Group, specializzata nelle grandi campagne di marketing virale (chiamato anche Guerrillia marketing). Sul suo sito online nella presentazione, si legge che “La Bivings Group è una agenzia digitale con sede a Washington, DC. Specializzata nel pianificare ed eseguire campagne digitali di classe mondiale per associazione non-profit, associazioni di categoria, gruppi di pressione e marchi internazionali.”  Tra i principali clienti, oltre che a svariate lobby e associazione,  ci sono dei grandi colossi internazionali come la Philip Morris e la Monsanto che normalmente sono esclusi dai canonici canali pubblicitari. Ma come operano nella pratica gli esperti della Bivings? In modo molto semplice ed efficace. La società dirige circa mille tra siti internet e blog attraverso circa 8000 profili falsi radicati in più di dodicimila blog e attraverso la gestione diretta di alcune pagine di facebook. Ovviamente tutto è perfettamente legale e risponde alle leggi della pubblicità.

La differenza sostanziale sta nel fatto che un utente normale non saprà mai se, a differenza di un qualsiasi spot televisivo, un blog, dedicato per esempio alle potenzialità degli OGM, sia il prodotto dello spirito d’iniziativa di un libero cittadino o il frutto di un meticoloso lavoro di marketing.
L’altro leader del settore è la Enamics, considerata una delle maggiori dieci aziende  di marketing del mondo,  che fornisce ai propri clienti (tra cui colossi del calibro di Bnp Paribas, JP Morgan, Coca Cola, Shell e American Financial Group)  servizi che spaziano alle campagne di vendita tradizionali, all’e-commerce fino alla gestione diretta di siti web e campagne di Guerrilla marketing. Anche questa società opera secondo le la prima legge della pubblicità per cui non esistono prodotti migliori, ci sono soltanto le percezioni nella mente di clienti acquisiti o potenziali. E per penetrare nel cuore dei clienti bisogna prima di tutto essere credibili e non dare la percezione che si vuole “vendere qualcosa”. Un brand per essere veramente vincente deve riuscire a creare un valore aggiunto, morale o di tendenza, che travalica l’effettiva utilità del prodotto stesso. Ora, come si legge nei tanti libri dedicati agli influencer dell’Enamics, “forse il più grande vantaggio del marketing online è che il messaggio viene inserito in un contesto considerato credibile e degno di fiducia”. Per questo per essere efficiente una strategia seria deve “prima ascoltare e capire quello che si dice online e poi intervenire, senza dare l’impressione che ci sia un coinvolgimento diretto della società”.


Ovviamente come sempre accade quando si parla di tecniche per far soldi, gli Stati Uniti sono all’avanguardia rispetto al resto del mondo. Tuttavia il fenomeno ha acquisito un certa importanza anche da noi (forse perché storicamente siamo attratti da tutto quello che riguarda la manipolazione). Secondo molti studiosi le più riuscite campagne di manipolazione online sono quelle fatte da Salvatore Cobuzio un web marketing manager che ama definirsi un “manipolatore della Rete”. Con lo pseudonimo di Salvatore Siciliano ha letteralmente subissato di commenti i principali siti internet italiani per conto dei sui clienti, presentandosi come il classico uomo qualunque stanco dello stato di cose. La sua operazione più riuscita è stata quella di creare su facebook decine di gruppi in favore dei terremotati abruzzesi che poi, in tempo di elezioni, si sono trasformati in spazi pro- Berlusconi. Ovviamente il successo è stato tale che non solo Cobuzio ormai collabora con i principali colossi del settore, ma addirittura ha pubblicato dei libri e gira il lungo e in largo per promuovere i suoi corsi.

Il massimo esperto di influencer in Italia è però Gianroberto Casaleggio incontrastato capo della società casa Casaleggio Associati che dal 2004 è partner ufficiale dell’Enamics. Come si può facilmente costatare sul sito internet della società, la Casaleggio punta quasi esclusivamente tutte le sue strategie sulla capacità di influenzare gli utenti con operazioni mirate. E’ lo stesso Gainroberto ha spiegare che “On line il 90% dei contenuti è creato dal 10% degli utenti, queste persone sono gli influencer, quando si accede alla rete per avere un’informazione, si accede ad un’informazione che di solito è integrata dall’influencer o è creata direttamente dall’influencer. Gli influencer agiscono dove ci sono interazioni, attraverso la rete come avviene per Meetup, attività in comune quindi creazione di conoscenza come avviene per Wikipedia.”


Oltre alle attività online la Casaleggio è anche a capo di un potente gruppo editoriali che pubblica i libri di Marco Travaglio e recentemente è entrata nell’azionariato del Fatto Quotidiano di cui da sempre ha curato il sito internet.
Il primo politico ad intuire le potenzialità di queste strategie è stato Antonio Di Pietro. Fino al 2010 tutta la comunicazione online dell’Idv è stata gestita dalla Casaleggio  con dei risultati davvero ragguardevoli: più  di 4500 commenti per post al giorno. Inutile dire che dopo la chiusura dei rapporti economici tutto l’insieme dei siti relativi al partito è sceso a meno di 800 commenti al giorno.
Come si sa attualmente oggi la principale attività della Casaleggio Associati è quella di seguire le campagne di  Beppe Grillo e del Movimento a Cinque stelle curandone tutti gli aspetti comunicativi, dal blog e dai meet up fino agli interventi pubblici. E’ altrettanto noto che prima di conoscere i suoi attuali partner economici (che producono e vendono anche i video dei suoi spettacoli e i libri) il comico genovese non avesse nessuna dimestichezza con il web né tantomeno ne stimasse le potenzialità. Ora Beppe Grillo è il più convinto sostenitore di un futuro dove la “politica sarà senza intermediazioni, sulla rete”. Ovviamente sarà un caso ma le sue teorie combaciano alla perfezione con quello dello stesso Gianroberto Casaleggio che sul sito della sua società ha pubblicato un’inquietante video dal titolo “Gaia: il futuro della politica”. (clicca qui per vedere il video sul canale della Casaleggio Associati).

Il video, realizzato in inglese, ipotizza che dopo la morte di cinque miliardi di persone a seguito di una Terza Guerra Mondiale, la Terra rinascerà grazie ad un nuovo ordine mondiale dal nome di Gaia, dove: “ogni essere umano può diventare presidente e controllare il governo attraverso la Rete. In Gaia i partiti, la politica, le ideologie e le religioni scompaiono”. Ed ecco come finisce la democrazia.

di Fulvio Tudisco.

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Altri blogger

- La rete è grande e piena di spunti di riflessione e analisi interessanti di autori indipendenti da La Prima Pietra. Ecco, Altri Blogger è proprio il nostro contributo alla diffusione dei loro articoli!

  • http://www.lateoriadelcomplotto.com Nyko
    • http://www.lateoriadelcomplotto.com Nyko

      L’influente “Internet Corporation for Assigned Names and Numbers” (“ICANN”), che sovrintende all’assegnazione dei domini e degli indirizzi web – i preziosi “beni immobili” di Internet – opera da tempo sotto gli auspici del Ministero del Commercio degli Stati Uniti d’America, pur essendo, in apparenza, un Organo internazionale. E la maggior parte dei 13 root server della Rete, ovvero i computer che controllano il convogliamento del traffico in tutto il Mondo, resta nelle mani degli enti pubblici e, soprattutto, di alcune aziende statunitensi.

      Su Internet, ogni computer ha un indirizzo “IP” (“Internet Protocol”) unico, che assume la forma di quattro serie di cifre (ad esempio, 123.123.123.123). Dato che la gente ha difficoltà a ricordare lunghe serie di numeri e che gli indirizzi IP sono soggetti a cambiamento, ai computer su cui girano i siti, anche su quelli governativi, viene attribuito un ulteriore nome di dominio fisso facilmente riconoscibile (ad esempio, http://www.whitehouse.gov). Sparsi in tutta la Rete, vi sono migliaia di name server che traducono i nomi dei domini in indirizzi IP. I 13 root server occupano il livello più alto della gerarchia dei name server, in quanto contengono le informazioni relative all’ubicazione degli indirizzi corrispondenti ai domini di primo livello, ad esempio “.com”, “.org” e “.uk”.
      La “ICANN” sovrintende all’assegnazione degli indirizzi IP e dei domini, nonché alla manutenzione del database dei root server. Le decisioni che prende hanno un grande valore economico, nonché una grande importanza politica e culturale, in quanto determinano le modalità di spartizione della Rete, in termini di proprietà e di controllo, nonché le modalità che regolano il flusso del traffico all’interno del network.

  • http://gravatar.com/gbravin Giovanni Bravin

    Antonio Di Pietro capì le potenzialità dell’informatica, già negli anni ’90 quando era PM di Manipulite. Infatti, solo confrontando dati immessi in un database (Framework della Ashton Tate) potè ricavarne i dati necessari all’indagine.