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Luigi di Pierro: oppositore come Matteotti

Luigi Di PierroLuigi Di Pierro, antifascista di Palagiano (Taranto)

Di Luigi Di Pierro, detto C’pìirn, ho avuto il piacere di conoscere la storia attraverso una testimonianza diretta fattomi da uno dei fratelli di mio nonno, il quale in gioventù ebbe modo di conoscerlo.
Mi limiterò a citare l’episodio che mi è stato raccontato anticipandolo con una breve introduzione di carattere storico:
Il 21 luglio del 1923 il ddl Acerbo (Parlamentare che dette il nome al sistema elettorale. Con il 25% dei voti si sarebbe ottenuta una maggioranze dei 2/3 dei seggi alla Camera ) venne approvato con 223 sì e 123 no: a favore si schierarono il Partito Nazionale Fascista, buona parte del Partito Popolare Italiano, la stragrande maggioranza dei componenti i gruppi parlamentari di tendenze liberali e la quasi totalità degli esponenti della destra, fra i quali Antonio Salandra; negarono il loro appoggio i deputati dei gruppi socialisti, i comunisti, la sinistra liberale e quei popolari che facevano riferimento a don Sturzo.
Il 25 Gennaio 1924 viene sciolta la Camera dei deputati. Nella campagna elettorale che si va ad aprire, dal balcone di Piazza Venezia, Mussolini chiarisce che escluderà ogni alleanza con altri partiti, soprattutto con quelli di sinistra. A tutti gli altri invece disse: “coloro vogliono marciare con noi per la sconfitta del pericolo rosso” propongo di entrare in un’unica lista!! ..successivamente chiamata “il listone”. ” diceva ancora: … sono invitati a entrare in una grande lista elettorale tutti quegli uomini del popolarismo, del liberalismo e delle frazioni della democrazia sociale, disposti a collaborare con una maggioranza fascista”.
Il 6 aprile il giorno delle elezioni del ’24, il nostro concittadino si recò alle urne per esprimere il suo voto; l’unico seggio elettorale presso la casa del fascio. Vi erano all’interno del seggio due urne (nel mezzogiorno d’Italia i fascisti escogitarono ogni espediente per vincere le elezioni) vigilate a vista dalla milizia, oltre che i componenti del seggio.
Fu intimato e minacciato a imbucare la scheda in una delle due urne, ovviamente era quella che dava la preferenza al “listone fascista”, viceversa chi imbucava la scheda nell’altra urna di fatto esprimeva il voto contrario oltre che a palesare il suo antifascismo con le pericolose conseguenze.
Il nostro Luigi Di Pierro s’impose affinché la sua scheda venisse messa nell’urna “di opposizione”. La cosa fu fatta, con il risultato che a distanza di qualche giorno, non fu ammazzato, fu letteralmente cacciato via dal suo impiego comunale. All’epoca era uno dei pochissimi palagianesi che sapesse leggere e scrivere.
Fu ridotto alla fame!! Perduto il posto di lavoro visse di stenti e scherni.
Intanto il 30 maggio del 1924 a livello nazionale, alla Camera dei deputati si alzò una voce che fermamente denunciò i brogli elettorali perpetrati in tutt’Italia, si chiamava Giacomo Matteotti.

Di Luigi Di Pierro non mi fu mai detto che avesse scritto romanzi, testi ecc, mi fu invece riferito che scrivesse e leggesse lettere per le famiglie che avevano i figli al fronte durante il primo conflitto mondiale. Uno dei pochissimi non analfabeti del mio paese. A quanto riferito avesse anche un’ottima calligrafia.

Scritto da

Vincenzo Lorè

- Vincenzo Lorè vive a Palagiano (TA). Appartiene ad una famiglia storica socialista della provincia di Taranto.