Condividi:

" />
19 Apr 2013

Prodi presidente che futuro per la sinistra?

Con Prodi alla Presidenza della Repubblica, si delinea questo scenario: Bersani si ritira rapidamente, si fa una gigantesca operazione generazionale, tipo un grande Midas, Renzi candidato (in autunno alla PdC) e prosecuzione del PD di derivazione ulivista (che infiniti addusse lutti …).
Tutto ciò può significare la morte di qualsiasi prospettiva di socialdemocratizzazione” della sinistra italiana, nel solco del movimento socialistaeuropeo. Rimarrebbe, per intero ed assolutamente non risolta, la grande anomalia italiana per cui si spaccia per novità esportabile un obbrobrio politico senza senso, guardato con crescente stupore (diciamo …) dai socialisti europei.
C’è da sperare che la cosiddetta  sinistra bersaniana abbia uno scatto d’orgoglio e non rinunci alla prospettiva socialdemocratica europea. Il ritorno allo spirito originario dell’ulivo (cit. Renzi) non significa altro che sostanziale prosecuzione dell’agenda Monti sul piano economico-sociale (per non parlare della totale acquiescenza ai diktat della CEI sul piano dei diritti civili).
La sinistra politica e sociale, che Bersani ha ben interpretato – purtroppo – solo dopo le elezioni, sarebbe costretta, nuovamente, ad una sostanziale marginalità.
L’unico scenario positivo sarebbe quello per cui le elezioni si tengano almeno tra un anno, in modo che possa svolgersi il congresso del PD, nei tempi stabiliti.
Al congresso Renzi dovrà competere, necessariamente, come colui che, oltre al ritorno allo spirito originario del PD, promette un partito “moderno” senza forma, struttura e sostanza. Unione di circoli tematici e comitati elettorali. Un partito che trovi la sua sostanziale legittimazione nel web, nella piazza virtuale. A Renzi dovrà contrapporsi l’area che preme per una sostanziale “socialdemocratizzazione” del PD e della sinistra, per la sua ricomposizione e per l’adesione al PSE; per una ristrutturazione della forma partito contro tutte le tentazioni “liquide”, sostanzialmente liquidatorie del partito stesso. La vera partita si giocherà lì. Se avranno il coraggio di giocarla.

Scritto da

Marco Lang

- Laureato, specializzazione in diritto ed economia delle C.E.. Funzionario di un ente pubblico. Socialista dall'età della ragione (arrivata, normalmente, intorno ai 20 anni). Ama la politica come necessità sociale, odia i politicismi e gli arabeschi. Adora il rock in tutte le sue sfumature e non capisce la lirica Socialista fino alle ossa, romanista fino al midollo. Fiero di essere figlio di un gappista