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25 Feb 2015

Riunire le associazioni socialiste per costruire un nuova Sinistra italiana

socialismo

I socialisti, quelli che conservano nel cuore e nella testa la lezione morale e politica dell’Ingegnere ‘acomunista’ Riccardo Lombardi, ci riprovano: il 29 marzo si ritrovano all’Auditorium della Cgil a Roma per rispondere al persistente annullamento della tradizione socialista da parte del Pd e delle minoritarie e atomizzate formazioni politiche a sinistra del Pd.

Obiettivo prioritario: riunificare e organizzare le tante associazioni disperse nei territori; elaborare un progetto culturale, politico e sociale imperniato sui valori fondanti del socialismo delle origini, libertà, uguaglianza, laicità; per contrastare la devastante crisi, meglio truffa finanziaria che dal 2008 sta producendo diseguaglianze economico-sociali crescenti con conseguenze negative sulla tenuta della democrazia; rilanciare l’idea di un’Europa politica e sociale e non solo finanziaria come l’attuale Unione europea; partecipare in prospettiva a una eventuale nuova sinistra.

Suggestivo poi è che questa iniziativa – una sorta di Epinay che nel 1971 fece la fortuna del Psf, il Partito Socialista Francese di Francois Mitterand, nato sulle macerie della Sfio – cada nel 70esimo della Liberazione dal nazi-fascismo e in coincidenza con la pubblicazione dei Quaderni neri di Martin Heidegger, il sommo filosofo tedesco, fondamentalista cattolico, antisemita, razzista e nazista, che alenava al IV Reich, fatto da buona parte dell’intellighenzia comunista icona del pensiero moderno.

Se ci fosse le droit d’inventaire, il diritto d’inventario, sarebbe doveroso riflettere se davvero quella di 70 anni fa, fu vera Liberazione vista la inquietante attuale deriva razzista, xenofoba e populista dai toni e temi assai prossimi al nazi-fascismo.

La rivoluzione liberale immaginata da un manipolo di uomini di cultura, che si scontrò non solo con il nazi-fascismo, ma anche con lo stalinismo di cui Palmiro Togliatti fu il fedele, integerrimo, custode, da Antonio Gramsci a Piero Gobetti, da Carlo e Nello Rosselli a Riccardo Lombardi, da Piero Calamandrei a Giacomo Matteotti, da Giustizia e Libertà al Partito d’Azione, si frantumò con il varo di una Carta Costituzionale che, disegnata dall’accordo del tripartito, Pci-Dc-Psiup, elevò a norma costituzionale i Patti Lateranensi stipulati nel ’29 dal Regime fascista con la Chiesa e costruì un sistema istituzionale che escludeva a priori  l’alternanza al governo tra forze politiche diverse.

Così i bellissimi e sempre rivendicati principi sono restati tali, ossia semplici enunciazioni, perchè imprigionati in uno schema rigido che non ha mai permesso l’alternanza al governo, la patologica anomalia tutta italiana.

Certo quello dell’Assemblea costituente del  socialismo italiano del 29 marzo, promosso dalla Federazione del socialismo, dalla Rete socialista-Socialismo europeo, dalla Lega dei socialisti e Sinistra socialista, è un obiettivo ambizioso che, per essere distante dalla consolidata, dominante ideologia catto-comunista, non è immediatamente fruibile e alla portata: la sua riuscita sta nella qualità del progetto culturale, politico e sociale,  per chi e per che cosa.

“Vogliamo riportare al voto i milioni di elettori delusi” e “l’utopia è una società di liberi e uguali, una società più ricca perchè diversamente ricca”, sono le parole d’ordine. Syriza in Grecia e Podemos in Spagna, qualcosa d’importante indicano: ad esempio, la mutualità che fu propria del socialismo delle origini.

Se è solo un sussulto o qualcosa di più, lo dirà il rassemblement del 29 marzo quando con la forma organizzativa, si sceglierà il progetto per contrastare l’annullamento del socialismo italiano nel Pd e nell’establishement culturale, mediatico e politico, messo a soqquadro dai Quaderni neri di Heidegger che, osannato da una certa sinistra, teorizzò non l‘autoannientamento del nemico, gli ebrei, ma la costrizione all’autoannientamento del nemico, gli ebrei appunto, quale punto più alto della Politica.

Scritto da

Carlo Patrignani

- Romano, classe '53. Giornalista professionista dal 1987. Dopo aver collaborato con il settimanale della Cgil 'Rassegna Sindacale' sono stato responsabile dell'Ufficio Stampa della rFilcea-Cgil e successivamente collaboratore di 'Lavoro e Informazione', mensile fondato di Gino Giugni. Attualmente scrivo su Huffington Post e Formiche. Ho pubblicato 'Lombardi e il fenicottero' (2010) e 'Diversamente ricchi' (2012).