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23 Feb 2013

Il mio giuramento

8699b_bandiera_italia-visoreMio nonno è stato partigiano. Lo racconto in ogni occasione pubblica.

Mio nonno fu ferito per salvare un compagno da una granata ed è scampato miracolosamente a un’esecuzione.  Mio nonno ha contribuito alla rinascita di questo Paese. Alla nascita della Repubblica Italiana fondata sulla sacra e inviolabile Costituzione. E sono sollevata a saperlo morto, piuttosto che presente a quanto sta accadendo negli ultimi vent’anni: ignoranza, populismo, degrado morale e intellettuale, fascismo finanziario.

Oggi molti italiani sembrano essere pronti ad accettare l’idea di poter limitare parte della propria libertà in nome della lotta alla corruzione e allo sporco sedimentato nei gangli del potere. In nome di un cambiamento radicale, di un Nuovo Ordine. Si definiscono “tzunami” e sono inconsapevoli del fatto che faranno morti e feriti, perché le onde anomale travolgono tutti, senza distinzione tra “bene” e “male”, tutti vittime di un potere che non sapranno gestire. E’ finito il periodo della preparazione delle truppe. Oggi costoro, convinti dall’ennesimo populista urlante in piazze dove non sono accettati giornalisti, dove chi contesta è umiliato, ridicolizzato, aggredito con parole violente di vendetta e messo da parte, andranno a decidere per le sorti della Repubblica Italiana.

E sarà questo uno tzunami o una bufera, il frastuono sarà ugualmente forte. La bufera ha urlato, lo tzunami sta ruggendo.

Abbiamo la possibilità di scegliere il destino della nostra Repubblica.

Un anno fa scrivevo una lettera ai miei coetanei, chiedendo loro di meditare su quale dovrà essere il nostro futuro e di farlo pensando non solo a come ottenerlo ma pensando in primo luogo a quello che siamo stati, attraverso quali errori siamo passati. Dobbiamo sempre tenere a mente che potremo creare il nostro futuro rispettando le istituzioni che rappresentano la Repubblica. Possiamo farlo con una marcia in più: camminando sulle spalle di quel gigante che si chiama Costituzione!

PugnoChiuso

E io qui giuro, sulla memoria di mio nonno, dei caduti per la libertà, delle donne e degli uomini che hanno da sempre dato la loro vita per un’Italia libera dal fascismo, dal terrorismo, dalle mafie, giuro in nome di tutti gli Italiani che rispettano la Repubblica e infine giuro sulla Costituzione Italiana che sempre mi batterò affinché nessun populismo e nessun tipo di fascismo rimarrà impunito. 

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  • prof. Giovanni Falcetta

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  • http://quadernisocialisti.wordpress.com/wp-admin/post.php?post=44630&action=edit&message=6&postpost=v2 beppe sarno

    Celentano e Fo acclamano il giullare che vuole farsi re.

    Esce di scena il Pornonano, come lo ha chiamato Beppe Grillo nella maniera più squallida possibile. falso come il cerone con cui si trucca tenta di fare l’ultima televendita a danni di stupidi pensionati ed ignare vecchiette. Berlusconi è diventato una brutta imitazione di Cetto la Qualunque e cerca di far passare per credibile la restituzione dell’IMU accompagandola con una lettera patacca. Per un’uscita di scena ecco che per una sorta di nemesi storica si realizza la staffetta tra il monarca che si fece buffone ed il giullare che vuole farsi re, a ruoli interscambiabili, nell’imprescindibilità del cialtrone come figura immanente della politica italiana e per il sollazzo della plebe plaudente. Come laudator temporis actus osservo che la gente riscopre il gusto per la “protesta”, che diventa recriminazione non riuscendo a trasformarsi in rivoluzione.In un’altra crisi altrettanto devastante (quella del 1929), Camillo Berneri, che evidentemente conosceva bene la malapianta del populismo, ebbe a dire:“La rivolta non sarà morale. Sarà lo scoppio di un generale malcontento egoistico, di una esasperazione di ventri vuoti.” Beppe Grillo e la sua alba dorata a cinque stelle sono lo specchio di una nazione, in grado di dirla lunga sul livello di maturità democratica e coscienza civile di un popolo che, con ogni evidenza, non riesce proprio ad affrancarsi dal mito del demiurgo risolutore e dalle pagliacciate ad effetto nella fiera dell’arcitaliano. E per fortuna che al fianco del profeta ha preso posizione anche Adriano Celentano e un rincoglionito Dario Fo. Ma non basta tutto questo per trasformare Beppe Grillo in uno di noi. Il nuovo di cui lui parla ci ha regalato prima il fascismo, poi il leghismo ed il berlusconismo) La novità di cui parla Grillo è un pacchetto a scatola chiusa, che si accetta per mistero L’Urlo del Merdonedella fede, impermeabile com’è ad ogni verifica sul concreto. A meno che non si intendano davvero come proposte alternative e anti-sistema i frizzi, i lazzi, e le scemenze di un saltimbanco che strepita e gigioneggia, sproloquiando su di un palco. William Wallace che aveva guidato la defezione degli scozzesi contro la corona inglese fini squartato vivo sul patibolo a Londra, tra gli sghignazzi divertiti della più infima plebaglia, quella stessa che lo aveva acclamato. Nel 1296, un Edoardo I Plantageneto informato della rivolta aveva detto sprezzante: “Bon bisoigne fait que de merde se delivre.” e mantenne la parola. “se oggi al nostro movimento viene fatto, da parte soprattutto dei cosiddetti ministri nazionali borghesi, ed anche del centro cattolico lo spiritoso rimprovero di tendere ad una “rivoluzione”, a questo politicantismo da burla si può dare una sola risposta: “Si, noi cerchiamo di ricuperare ciò che voi, nella vostra criminale stoltezza, avete perduto”.»Non è Beppe Grillo che sbraita in uno dei suoi comizi, ma Adolf Hitler nel primo capitolo del “Mein Kampf”. Ecco perchè io intendo continuare a navigare sulla mia solitaria nave chiamata socialismo.

    • Lucia Rocco

      Grazie mille per il tuo prezioso contributo!

  • Lucia Rocco

    Chi mi ha scritto dicendomi che il M5S non ha nulla a che vedere con il fascismo è invitato a leggere la definizione che ne fece lo stesso Mussolini (qui un link alquanto esplicativo http://www.ilduce.net/programmi.htm) e a sostituire la parola “fascismo” con “M5S”. Vediamo cosa esce!