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Siamo stufi. Non “choosy”.

Elsa Fornero, illustre docente di economia del risparmio presso l’università di Torino, non conosce risparmio nell’essere inopportuna e superficiale come non conosce limiti nel deprimere il valore del lavoro nel suo ruolo di ministro.

Secondo l’illustre scienziata, i giovani italiani sono poco inclini al sacrificio, con un termine inglese sono “choosy”, schizzinosi, riferendosi alla presunta scarsa disponibilità ad accontentarsi di lavori non proprio coincidenti con la loro preparazione.

Il tutto, mentre da mesi i dati statistici  danno la disoccupazione degli under 40 alle stelle, pochissimi contratti a tempo indeterminato e sempre più, ma comunque in diminuzione, contratti a progetto e a tempo determinato attivati. Senza considerare l’enorme mole di lavoro in nero.

 

Posto che esistono alcune opportunità nei lavori manuali, di bassa specializzazione, ma siamo sicuri che il problema sia prendere il “primo lavoro disponibile non necessariamente quello ideale” ? insomma, è certo che in un momento di crisi ogni lavoro va preso, ma dall’alto della sua elitaria dimensione di vita la ministra non sa forse che questo già accade da parecchio e, se vogliamo, costituisce un vulnus enorme nello sviluppo del paese. Se è vero che per far crescere un’ economia ci vogliono nuove e più brillanti energie, come la mettiamo con tutta la mole di laureati che fanno i fattorini, i banconisti, i pizzaioli, i venditori nei centri commerciali? La ministra ha mai dato un’ occhiata alla quantità di laureati in beni culturali o lingue o architettura che sta nei call center? Conosce quante promettenti e brillanti menti se ne vanno a fare ricerca all’estero dando un grande contributo alle economie dei paesi che li ospitano? La signora Fornero sa che nella scuola mediamente un precario diventa di ruolo a circa 60 anni? Purtroppo non tutti hanno mammà che da presidente di fondazione bancaria gli affida una bella ricerca scientifica super pagata.

La signora dovrebbe pensare a come contribuire a far sì che le energie a tutti i livelli vengano messe nelle condizioni di esprimersi, cioè dovrebbe occuparsi di pensare a creare una cosa che solo chi sta nei circuiti giusti ha: opportunità di dimostrare il proprio valore. Poi, se proprio non vuole risparmiarsi, potrebbe contribuire a mettere in discussione l’attuale sistema di formazione che non prepara per nulla a formare figure professionali richiestissime in settori nuovi come i new media, come le energie rinnovabili, il web marketing, e via dicendo, potrebbe domandarsi come mai sul mercato del lavoro in un sistema globalizzato il laureato italiano vale molto poco.

Il problema che in un tale quadro fallimentare, la ministra dovrebbe mettere in discussione per prima se stessa, come docente, come ministro e come economista. Infatti, cara signora Fornero,  a questo sfacelo sta contribuendo anche lei, soprattutto agitando gli anima di una società sempre più in ebollizione perchè stufa di non vedere alcuna prospettiva.

Scritto da

Michele Petriccione

- Segretario Regionale SLC Cgil della Campania, sindacato della comunicazione. Mi occupo di comuncazione politica e social marketing. Sono tra i fondatori de La Prima Pietra per costruire un socialismo libero e democratico, per "non viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza ".