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27 Mar 2013

Bersani, una figura tragica

Devo dire che la bersani sta diventando una figura tragica, perchè continua a gestire il suo tentativo appellandosi alle ragioni dell’interesse nazionale e della società che soffre la crisi, in un contesto impossibile, in cui alcuni alzano muri e sberleffi e altri congegnano trappole nel loro interesse esclusivo, contro la democrazia. Come avevo scritto tempo fa Bersani si gioca l’osso del collo, credo anche nella consapevolezza che non avrà una seconda chance in caso di nuove elezioni. D’altro lato un governo del presidente non potrebbe che essere un accordo in una forma o in un’altra con Berlusconi, cioè il bacio della morte per la sinistra e uno schiaffo al paese che vuole un vero cambiamento Attenti fra l’altro che il 15 aprile si avvicina rapidamente e potrebbero cominciare le votazioni per il Pres. della repubblica senza avere un nuovo governo. Se bersani salta ci conviene concentrarci su questa tappa perchè non credo che alcuna altra ipotesi potrà realizzarsi prima di quella data.Cominciamo a pensare a un presidente costruito col metodo boldrini- grasso. Poi vedremo se si potrà fare quel tentativo di governo fuori dalle righe che abbini il massimo del ” rinnovamento” con il massimo di cambiamento sociale,al di fuori della grande coalizione. Se no si affronteranno nuove elezioni, mentre intanto dobbiamo mettere nel conto da subito nuovi rating negativi, lo spread in aumento e altre manovre destabilizzanti. Il che costringerà a rendere più esplicita la piattaforma di contrasto alla politica europea dell’austerity. Insomma la sinistra dovrà affrontare una battaglia di una durezza che ha pochi precedenti in tutto il dopoguerra, bel altra cosa dalle campagne contro il berlusconismo e il caimano. E il pd è purtroppo abituato a battaglie prudenti dentro lo schema della guerra di posizione, tutt’altro che la guerra di movimento, per citare il Gramsci evocato oggi da Ciliberto su l’unità. Se fossimo in tempi normali occorrerebbe un congresso vero di identità e di scelta strategica. Ma come abbiamo visto in tempi normali il Pd è in grado al massimo di organizzare primarie efficaci per la politica spettacolo, ma appunto adatte per la superficie dei processi politici, non certo a scavare in profondità. Ergo bisogna prendere atto che sono cambiati i tempi e non si possono scegliere a nostro piacimento.Per cui – congresso o no-la scelta dovrà essere molto più radicale di quella proposta alle recenti elezioni.

Scritto da

Lanfranco Turci

- Presidente del Network per il Socialismo Europeo. E' stato presidente della Regione Emilia-Romagna, Presidente della Lega nazionale delle cooperative, poi parlamentare dei DS e della Rosa nel pugno.

  • Dino Falconio

    Rinnovamento e più sintonia con i veri problemi della gente, tenendo conto di come sia mutata la banda sociologica d’Italia