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Hollande e le bufale online

Secondo Confucio “se un solo cane abbaia ad un ombra, altri mille cani ne fanno una realtà”. Parafrasando questa celebre massima, si potrebbe affermare che una delle più potenti leggi di internet è che “se qualcuno pubblica una notizia falsa, altri mille utenti ne fanno subito una realtà”.

Se guardiamo infatti a quello che sta succedendo negli ultimi mesi possiamo accorgerci di un pericoloso proliferare di bufale virtuali che ormai dominano libere e incontrastate le vaste praterie della comunicazione online. Praticamente ogni giorno è possibile trovare centinaia di notizie che svelano un mistero o forniscono “informazioni scomode che nessuno ti darebbe”. La casistica, è ormai quasi sterminata e va dai tanti complotti  orchestrati degli immancabili massoni che vogliono governare il mondo, alle batterie dei cellulari che esplodono, fino alle scomode rivelazioni sugli attentati e sulle stragi mondiali e alle scottanti rivelazioni sui politici. Ormai, per il semplice fatto di trovarsi in rete, un qualsiasi contenuto diventa degno di attenzione. Una bufala colossale diventa reale grazie a migliaia di utenti che la trasformano in realtà.

L’ultima fandonia che ha conquistato il web riguarda il presidente francese François Hollande. Negli ultimi giorni è circolata su facebook una nota ufficiale stilata dal governo francese secondo la quale “grazie all’abolizione del 100% delle auto blu, ad agosto verranno aperti 175 istituti di ricerca scientifica avanzata con l’assunzione di 2.560 giovani scienziati disoccupati.” Ovviamente, visto che il tema delle auto blu è da noi una delle questioni che più danno ai nervi ai cittadini, questo post è stato condiviso da decine di migliaia di utenti. Purtroppo però questa volta  la bufala ha travalicato i confini dei social network . Dopo essere venuti a contatto con la notizia, alcuni siti internet di informazione libera l’hanno rilanciata, costruendoci sopra dei brillanti corsivi. A loro volta questi articoli sono stati ripresi da alcuni esponenti politici e persino da alcuni blog di giornalisti famosi. Se volete avere una prova di quanto questa storia si sia diffusa, vi basterà inserire su un qualsiasi motore di ricerca le parole ” Hollande” e ” auto blu” per imbattervi in migliaia di pagine che rimandano al testo che circola in Rete.
Dopo qualche giorno, però, si è scoperto che questo importante documento non proviene dall’Eliseo ma da un blogger italiano, tale Sergio Di Cori Modigliani, che, un po’ per scherzo e un po’ per farsi pubblicità, ha inventato di sana pianta il documento. La cosa divertente è che su gli stessi siti che avevano pubblicato il testo integralmente ora compaiono articoli che parlano di inganno telematico, senza nessun accenno di autocritica (i politici e giornalisti famosi hanno preferito trincerarsi dietro un pietoso silenzio).

A questo punto una domanda sorge spontanea: ma come si fa a difendersi dalle bufale online? La risposta è quanto mai semplice. Sulla rete, come tra tutti i falsari, esiste una tacita regola che spinge l’autore di una notizia falsa a disseminare il testo di particolari talmente poco credibili da far scattare il sospetto in chi è un po’ più attento. Per esempio nel testo dello pseudo Hollande ad un certo punto è scritto che “un dirigente che guadagna 650.000 euro all’anno, se non può permettersi il lusso di acquistare una bella vettura con il proprio guadagno meritato, vuol dire che è troppo avaro, o è stupido, o è disonesto. La nazione non ha bisogno di nessuna di queste tre figure.” Vi sembra mai possibile che un presidente di una Repubblica, per quanto animato da spirito rivoluzionario, possa scrivere una nota ufficiale usando simili parole senza che questa cosa susciti quanto meno un dibattito sui giornali di tutta Europa?

Il secondo trucco per difendersi dalle bufale è quello di aver un po’ meno fiducia nell’informazione online e un po’ più di stima verso i media tradizionali. Pur credendo alla storia che tutti i giornalisti sono solo una combriccola di loschi manipolatori, è statisticamente impossibile che una notizia simile non venga ripresa da nessun giornale o telegiornale europeo. Ammesso che tutti i giornalisti italiani si siano messi d’accordo per tacere i successi dei cugini d’oltralpe,  è mai possibile che nessun giornale francese abbia rilanciato un documento ufficiale del proprio governo? Per fortuna però, internet non è soltanto il regno delle bufale allo stato brado. Con un minimo di buon senso e con un po’ di pazienza si possono trovare notizie reali. A differenza del falso Hollande, il vero presidente francese è una persona seria e come ogni candidato socialista ha un “programma di cambiamento” (disponibile online http://www.parti-socialiste.fr/articles/telechargez-lagenda-du-changement o anche su facebook https://www.facebook.com/agendahollande ), che contiene tutte le misure che saranno prese dal suo governo anno per anno (per ora delle 15 misure annunciate soltanto due non sono state ancora realizzate).
Ma tutto questo ovviamente per noi italiani non è importante.  L’importate è polemizzare sempre e comunque, anche sul nulla, per stabilire se Hollande è un impostore o il supereroe che attraverso le Alpi ci libererà dai politici ladroni.

 

Scritto da

Altri blogger

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  • http://www.counselingolistico.it Eugenio Bacchini

    Ottimo articolo. Sono completamente d’accordo!