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27 Mar 2014

Cottarelli e Renzi contro Moretti&co

Mauro Moretti: “Prendo 850 mila euro l'anno, se Renzi vuole tagliarmi lo stipendio me ne vado”

Mauro Moretti: “Prendo 850 mila euro l’anno, se Renzi vuole tagliarmi lo stipendio me ne vado”

Tutto nasce da quando il commissario straordinario per la spending review Carlo Cottarelli in un documento sintetico di circa una settantina di pagine ha messo in fila tutti i tagli di spesa che avrebbe individuato per il periodo 2014-2016.

Uno dei primi interventi sarebbe quello relativo agli stipendi dei nostri manager statali e i dirigenti di prima fascia che non solo guadagnano stipendi d’oro in termini assoluti, ma percepiscono retribuzioni molto superiori rispetto ai propri colleghi equivalenti di realtà come Germania,Gran Bretagna o Francia, paesi dove i servizi pubblici funzionano indiscutibilmente meglio.

Quindi non solo la macchina pubblica italiana è inefficiente ma a farla funzionare, è evidentemente un eufemismo, ci ritroviamo dirigenti che guadagnano cifre smisurate e decisamente superiori a quelle di altri Paesi europei molto più efficienti.

Diamo un po’ di numeri a riguardo: un dirigente apicale della nostra pubblica amministrazione guadagna in media circa 12 volte il reddito pro capite che percepisce in Italia un normale lavoratore.  In altri Paesi dell’Unione, tale rapporto è decisamente inferire, in Francia scende a 6,5, in Inghilterra a 5 mentre in Germania, un manager pubblico arriva a guadagnare solo 4 volte di più di uno stipendio medio.

Passando ad analizzare le retribuzioni dei dirigenti di primo livello, in merito le discrepanze sono evidenti. In Italia infatti un dipendente pubblico con queste mansioni guadagna circa 10 volte il reddito medio procapite. In confronto in Gran Bretagna siamo intorno al 5,5, mentre nella solita efficiente Germania questo parametro crolla ancora una volta a quota 4,3. Numeri che già da soli bastano a farci comprendere  quanto mai auspicabile sarebbe un taglio deciso degli stipendi dei dirigenti pubblici per calmierare la nostra spesa complessiva, infatti lo stesso Cottarelli nel Piano precedentemente indicato prevedeva un risparmio di circa 500 milioni.

Da uno studio del sito Lavoce.info si stimano possibili risparmi molto più sostanziosi, l’analisi parte confrontando (Tabella 1) le remunerazioni dei dirigenti senior di quattro ministeri italiani, quelli degli Esteri, dell’ Economia, delle Politiche Agricole, e della Salute, con i loro omologhi britannici. La conclusione a cui arriva l’autore dell’analisi è semplice: “Non esiste alcuna giustificazione per remunerazioni così alte. Semmai, ci si aspetterebbe l’ opposto, per due ragioni. I ministeri britannici competono nell’ attrarre talenti con la City di Londra, che ha salari altissimi, mentre non esiste niente di comparabile a Roma; e il costo della vita è molto più alto a Londra che a Roma.”

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Ma si è andati oltre, sempre Lavoce.info ha pubblicato le remunerazioni medie lorde (Tabella 2) dei “Dirigenti apicali”, degli “Altri dirigenti”, e del “Personale non dirigente” nei vari  comparti della Pubblica Amministrazione. Tutti i dati sono desunti dal “Conto annuale del Personale per il 2012”, appena prodotto dalla Ragioneria Generale dello Stato. Da ciò si è concluso che: ”dei dirigenti apicali e del 15 percento degli altri dirigenti, insieme a una riduzione sostanziale degli stipendi dei manager pubblici e semi-pubblici (di cui ci occuperemo in una prossima puntata),  potrebbe fare risparmiare allo Stato fra gli 800 milioni e 1 miliardo.”

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Questa forbice tra lavoratori e dirigenti era già stata evidenziata nel 2009 dall’Eurostat, infatti secondo i dati del 2009, lo stipendio medio dei lavoratori italiani è al dodicesimo posto nella calssifica dell’area euro. Secondo tali dati in Italia, il valore dello stipendio annuo (con almeno 10 dipendenti) è pari a 23.406 euro, ovvero la metà di quanto si guadagna in Lussemburgo (48.914), Olanda (44.412) o Germania (41.100).

Ora che l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, ha dichiarato: “Prendo 850 mila euro l’anno, se Renzi vuole tagliarmi lo stipendio me ne vado”. Vedremo come andrà a finire …….soerando che non ci siano ritardi.

Scritto da

Luigi Cristiani

- Economista e appassionato di tutta la letteratura economica da Smith a Marx, da Keynes a von Hayek, da Modigliani a Friedman. Amo i fumetti della Marvel (Spider-Man, The Avengers, Fantastic Four, X-Men), lo squash, il tennis e il basket. Patito per il Napoli