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Dopo la musica anche gli ebook gratis saranno standardizzati?

L’evoluzione del mercato degli ebook gratis.

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Da quando sono stati inventati, i libri hanno avuto sempre una vita propria.

Molte volte grandi capolavori non sono stati capiti subito, altre volte grandi successi sono stati presto dimenticati, alcuni libri sono stati vietati e altri sono stati usati dai potenti per legittimare il proprio potere.

Ma né il singolo scrittore né il più autoritario dei regimi  ha mai potuto sapere con esattezza cosa hanno fatto i lettori quando hanno aperto un libro. Hanno saltato le pagine? Lo hanno capito? o semplicemente hanno fatto finta di leggerlo? Lo hanno usato al posto di un buon sonnifero o piuttosto di un eccitante?

Tutto questo è avvenuto prima dell’invenzione di Internet. E già, perché dagli Stati Uniti arriva la notizia che alcune start-up stanno elaborando sistemi per tracciare il comportamento del lettore  per sapere non solo chi legge cosa, come e perché, ma anche in quanti minuti, ore, giorni e persino, attraverso il GPS,  dove legge.

Tre società, Scribd, Entitle e Oyster,  sono pronte  ad offrire l’accesso illimitato a un catalogo di oltre 100mila libri in formato digitale, in cambio, oltre che di una piccola somma mensile, della raccolta delle informazioni personali dei lettori. “Benvenuto nuovo utente Oyster”, si legge alla registrazione, “stai consentendo la collezione, il trasferimento, la manipolazione, l’immagazzinamento e altri usi dei tuoi dati”.

Ma cosa se ne faranno mai dei dati personali? La risposta è molto semplice: li rivendono a società terze che a loro volta li rivendono ai data broker che li incrociano con alti dati simili (infornazioni sui profili dei social network,  statistiche comportamento on line, geolocalizzazioni, ecc.) per ottenere informazioni precise e dettagliate da sfruttare  per scopi commerciali o di intelligence.

Del resto le potenzialità commerciali di questo grande mercato dei “metadati”, definito dal rapporto 2011 del World Economic Forum “il nuovo petrolio del futuro”, hanno già acceso la bramosia di tanti addetti all’editoria. Ad esempio Jason Illian, fondatore e CEO di BookShout!, un rivenditore diretto che aiuta gli editori e gli autori a vendere, promuovere libri e a “costruire” un pubblico di lettori, parla già di una vera rivoluzione in atto: “grazie all’analisi di questi dati, sarà possibile creare dei contenuti che rispondono perfettamente ai gusti dei lettori,   e poi ripetere lo stesso meccanismo per il prossimo libro o per il prossimo autore”.

In pratica, secondo l’ottimistica previsione di Illiam, i libri del futuro saranno realizzati non più in base alla creatività dell’autore quanto alla bravura degli analisti, capaci di creare e riprodurre a tavolino la formula del libro perfetto. Ovviamente è ancora presto per capire se queste inquietanti profezie si avvereranno, ma negli Stati Uniti il dibattito è già molto acceso tanto che qualcuno pensa che nel prossimo futuro il mercato sarà inondato di libri tutti uguali, dalla grandezza standard, dai contenuti simili e magari del tutto impersonali.  E già c’è chi paragona questa novità al racconto  “il Grande “Grammatizzatore Automatico” di Roald Dahl  ( il famoso autore di Willy Wonka) in cui uno scrittore frustrato dallo scarso successo riesce a creare un macchinario che, analizzando le regole grammaticali comuni a tutte le storie famose della letteratura mondiale, permette di sfornare automaticamente in quindici minuti dei strepitosi best sellers.

Il suo successo, però, dura fin quando il suo editore non scopre il segreto, rivendendolo a caro prezzo a tutti gli editori del mondo con il risultato che “mai nessun libro fu più scritto se non dal Grande Grammatizzatore Automatico”

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