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20 Mar 2014

Italicum peggio del Porcellum

«Parliamoci chiaro l’Italicum se resta senza alternanza di genere obbligatoria, con liste bloccate per l’integralità dei posti e con l’utilizzo dei voti delle liste sotto soglia per premio di maggioranza o ammissione al ballottaggio, è incostituzionale quanto il Porcellum. Questo lo sanno tutti anche i costituzionalisti giullari di corte, che per essere nominati nella Consulta fanno finta di non accorgersene. Tuttavia con la teoria del margine di apprezzamento, che lascia una certa arbitrarietà di giudizio, i giudici della Corte Costituzionale potrebbero in futuro non essere vincolati dalla sentenza n. 1/2014. I primi 2 in scadenza Mazzella e Silvestri sono di nomina del Parlamento in seduta Comune. In considerazione degli elevati quorum queste votazioni si possono trascinare per lungo tempo, ameno che Berlusconi-Renzi per salvare il loro figliolo elettorale, Italicum, non si mettano d’accordo su 2 nomi. Però non è detto che uno dei 2 non sia qualcuno da promoveatur ut amoveatur, come la sen. Anna Finocchiaro, presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera Alta, che si vorrebbe sopprimere, e che si è espressa pubblicamente per l’incostituzionalità del parto bipartisan. Chi ha in mano più carte da giocare è il Presidente della Repubblica, che ne nomina due al posto di Cassese e Tesauro, l’estensore della sentenza n. 1/2014. Purtroppo, a differenza degli Stati Uniti i nominandi non sono sottoposti a alcun esame di idoneità, anci foralmente non esistono candidati, se non dopo la elezione o nomina. Gli accordi si fanno in segrete stanze e con traffico si influenze: una qualche ragione ci sarà per non sottoporsi alle regole della trasparenza. Eppure per Ruffini” la democrazia è il governo dei poteri visibili”: è! Anzi dovrebbe.

Italicum peggio del Porcellumvai al blog di Felice Besostri

Scritto da

Felice Besostri

- Nato il 23 aprile 1944 a Zevio e dal 1993 ho doppia nazionalità, Italiana e Svizzera, per aver sposato una cittadina svizzera. Sono un avvocato amministrativista, docente di Diritto Pubblico Comparato e Presidente di Rete Socialista - Socialismo Europeo.