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L’inceneritore di Parma

Abbiamo già ottenuto una grande vittoria senza neanche entrare in Comune: a Parma l’inceneritore non si farà più.

Così tuonò Beppe Grillo il giorno nell’ultimo comizio prima delle comunali a Parma, aggiungendo, per rendere il discorso ancora più chiaro, che “l’inceneritore qui non lo faranno mai, e se lo faranno dovranno passare sul cadavere di Pizzarotti”. Lo stesso concetto fu ripreso appena eletto dal sindaco stellato Federico Pizzarotti, che promise  di “smontare pezzo per pezzo l’impianto e vendere i pezzi ai cinesi”. Il 1 marzo 2013 è stato annunciato ufficialmente che  l’inceneritore si farà, a Ugozzolo in provincia di Parma, con buona pace di promesse elettorali, anatemi e colorite metafore. Come scrive l’IREN sul proprio sito “secondo quanto previsto dalle procedure, in questa fase preliminare verranno avviate alcune attività tecniche complementari per la messa a punto del sistema, attraverso sistemi a caldo alimentati dal gas metano. La fase preliminare, che durerà circa 30 giorni, servirà a verificare gli automatismi dell’impianto e i macchinari dell’inceneritore”. Se non ci saranno intoppi ad aprile si inizierà a bruciare i rifiuti.

Del resto quella dell’inceneritore di Parma è una lunga storia che sembra il prodotto della fervida fantasia di uno scrittore di spy story. Come in ogni romanzo che si rispetti gli ingredienti ci sono tutti: i sospetti e  gli intrighi, i buoni e i cattivi, le  proteste e gli interventi della magistratura e infine le promesse e le delusioni.  Il tutto inizia quando  il colosso emiliano IREN ottiene l’appalto senza passare per una gara pubblica, come prevede la legge, ma per trattativa privata con la Provincia e il Comune per realizzare un inceneritore per bruciare i rifiuti di parma e provincia. Nel  2011 l’ex sindaco del PD Vignali tenta di sospendere il cantiere per “tasse edilizie non pagate”, ma il Tar dà ragione a IREN e il blocco decade. A questo punto interviene la Procura di Parma che sequestra l’impianto per abuso edilizio, ma a settembre 2012 il gip non convalida la richiesta e la questione finisce in Cassazione che si dovrà esprimere in merito. Nel frattempo il sindaco della città ducale Federico Pizzarotti, che era stato eletto proprio cavalcando il malcontento popolare contro la cricca politici – Iren, incassa la sua prima grande sconfitta e  sogni di gloria di molti attivisti del movimento a Cinque Stelle si scontrano contro la dura realtà della questione dei rifiuti.

Forse sarà un caso, ma dei toni trionfalistici della prima ora non c’è più traccia.

Anzi, lo stesso Pizzarotti sul suo profilo facebook, dopo aver attaccato i media rei di non aver raccontato la verità, afferma che “non abbiamo mai fatto promesse che non si potevano mantenere, ci abbiamo provato, sono insoddisfatto, certo, ma continueremo a tenere alte le antenne: non si fanno solo le battaglie che si è sicuri di vincere”.
Nel frattempo non ci resta che attendere con trepidante attesa le prossime puntate del nuovo appassionate romanzo che si svolge in terra d’Emilia: L’inceneritore di Parma!

 

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