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21 Gen 2012

Pizza, mandolino e …”traffico”

Di Raffaele Grieco

Un mix di simboli antichi e moderni per Napoli.

Nelle strette stradine o nelle corsie della tangenziale, in particolari momenti delle giornate napoletane molti automobilisti partenopei o casuali turisti si sono trovati nel cosi detto “ingorgo stradale a croce uncinato”   tanto enfatizzato dal celebre regista napoletano Luciano De Crescenzo nel suo film “ Cosi parlò Bellavista” in cui occorre armarsi di tanta pazienza per attendere che l’ingorgo si dissolva con l’aiuto di un vigile o meglio di un  “pifferaio magico”. In tali circostanze per i napoletani l’unica modalità  per potersi spostare senza essere sequestrati dai serpentoni del traffico è l’utilizzo delle strade ferrate come metropolitane o funicolari.

Per questo utilizzo di mezzo ci sono però qui a Napoli delle eccezioni. Infatti, a malincuore, occorre dirlo, ci sono zone della città che viaggiano a due velocità – Da una parte la zona collinare e il centro , con i quartieri  flegreo e quello di  Soccavo ben collegati tra loro; e dall’altra la periferia con a disposizione poche corse e pochi punti  di interscambio per l’utilizzo di più collegamenti combinati che fanno perdere molto tempo e dilatare i tempi di attesa.

La viabilità napoletana è stata sempre motivo di lunghe e controverse discussioni negli anni e lentamente, con piani di viabilità, l’aumento delle corse e progettazioni di nuove fermate della metropolitana si auspica di giungere ad un potenziamento maggiore del trasporto pubblico.  Per giocare un po’ con le date ricordiamo che la Linea Uno o anche detta  Metropolitana Collinare fu inaugurata con l’apertura del primo cantiere nel 1961 e solo nel  1995 si vide la realizzazione del primo tratto di linea ferrata. Un po’ i ritardi , i rifacimenti dei progetti e i cambi della pubblica amministrazione locale, nonché la sovraintendenza ai beni culturali che spesso è intervenuta per bloccare i lavori di alcune stazioni perché scoperte mura antiche della vecchia Polis o antichi reperti archeologici, hanno determinato una dilatazione nei tempi di realizzazione delle opere . Rispetto agli anni passati ora il trasporto pubblico è stato migliorato, però spesso rimane una nota dolente specialmente in particolari giorni dell’anno in occasione di festività come quelle natalizie o per le condizioni meteorologiche avverse in cui si sa che con i temporali e la pioggia a Napoli “si aprono più strade che ombrelli”, volendo citare la famosa frase di un noto attore partenopeo. Basterebbe poco per avere la miglioria in certi servizi ad uso del cittadino. E basti pensare che altre cittàeuropee come Monaco di Baviera hanno un sistema di trasporti invidiabile con più di 6 metropolitane che coprono un territorio poco più grande di Napoli. Una fitta rete ben distribuita ed organizzata nel territorio della cittadina tedesca che permette di offrire un ottimo servizio di mobilità dei cittadini a vantaggio soprattutto della viabilità in strada maggiormente scorrevole.  Gli orari di esercizio sono di gran lunga superiori, per non parlare poi della sicurezza delle stazioni e degli stessi convogli. Dove nessuno deve sentirsi non tutelato perché ha necessità di ritornare alla propria dimora in un orario serale poco frequentato. La nostra cultura e letteratura delpassato ci ha fatti conoscere a livello nazionale nonché  mondiale e questo è diventato per noi un biglietto da visita importante , però per mantenere questo livello si devono costruire le azioni presenti intensificandole, per continuare a mantenere quei privilegi ottenuti grazie alle opere immortali che poeti , attori , artisti del nostro passato napoletano ci hanno lasciato.
Sensibilizzare e utilizzare le risorse in maniera razionale e organizzata e soprattutto evitare gli sprechi. Questa è la solita ricetta purtroppo mai applicata, o applicata poco nella pratica e sempre rimasta sulla carta, e soprattutto sempre sostenuta e condivisa da enti pubblici e privati del settore dei trasporti solo quando nell’aria c’è il profumo di  elezioni politiche, di interviste o documentazioni che trattano l’argomento e danno visibilità alla categoria.
Vogliamo essere ottimisti e sperare che ciò non sia vero solo in alcuni particolari episodi ma che cominci a diventare la quotidianità cosi come avviene nelle altre città europee in cui l’eccezione nostra è la regola per loro.

Scritto da

Redazione LPP

- Redazione de La Prima Pietra