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9 Giu 2014

Sulla presunta globalizzazione Renziana

Renzi Sinistra alternativaProviamo a immaginare per assurdo che tutte le federazioni calcistiche riscrivessero ex novo le regole del calcio: Da questo momento in poi, la partita di pallone non verrà più vinta dalla squadra che segna il maggior numero di goal, bensì dalla squadra che riuscirà a portare il maggior numero di spettatori paganti in tribuna.
Il “processo del lunedì ”, non verterebbe più sulle peculiarità dei giocatori, sugli schemi e sulle tattiche di gioco, ma si limiterebbe a discutere della capienza degli stadi e all’interno delle società si aprirebbero crisi molto profonde con conseguenti riassetti di tipo tattico e strategico:

Avrà ancora senso sostenere la Salernitana che gioca nello stadio Arechi di soli 38.000 posti?! Per una maggiore efficacia: piuttosto che allenarsi al palleggio, agli schemi e alle marcature, non converrebbe forse “confluire” nel Napoli?! Forte dello stadio San Paolo che vanta una capienza di quasi 80.000 posti a sedere?!

Probabilmente la “baggianata” con cui si è esordito sarà tale d’avervi indotto un sorriso. Tuttavia dobbiamo convenire che un ragionamento tanto assurdo, impensabile per un gioco è purtroppo all’ordine del giorno della sinistra italiana.

Il partito Democratico, nonostante il governo di larga intesa: A dispetto del crescente astensionismo e del notevole numero di schede invalidate, guadagna oltre due milioni e mezzo di voti rispetto alle politiche 2013.  La sinistra cosiddetta “radicale” perde circa 750.000 voti solosommando i voti ottenuti da SEL e da Rivoluzione Civile. Tuttavia ad essi andrebbero aggiunti i voti ottenuti dal “notevole” contributo dei molti intellettuali esterni e soprattutto i voti che il progetto Tsipras avrebbe dovuto aggregare di per se.

Le carte in tavola nel gioco della discussione sono le seguenti:
– La vittoria del PD è tutta di Renzi, quindi inesorabilmente si chiuderanno tutti gli spazi, dentro e fuori il PD.
– La sinistra alternativa al PD, riuscendo a garantire il minimo sindacale può considerarsi un seme che potrà germogliare in seguito (?).
– La sinistra alternativa al PD è in costante fase calante ed è riuscita a superare il quorum solo grazie agli astenuti, comunque destinata ad esercitare un ruolo di sola rappresentanza e a non essere più incisiva e determinante nel panorama politico.
Per partecipare alla discussione non resta che scegliere una delle tre carte e metterla sul banco.

E’ indubbio che la figura di Matteo Renzi avra’ contribuito ad allargare i confini del voto di opinione, tuttavia come accadde che il Napoli fu retrocesso in serie B nonostante il San Paolo, così può accadere che il Partito Democratico potrà perdere o guadagnare svariati punti percentuale. Nei fatti non conta lo stadio, contano le partite e in politica non contano i voti che un partito prende in una tornata elettorale: Contano le scelte, la capacità di elaborare efficaci proposte politiche e il radicamento in tutti i livelli territoriali. Per vincere un campionato non serve lo stadio capiente, serve la squadra, così come a Renzi per rivincere le elezioni servira’ un partito. Renzi avrebbe tutto da perdere chiudendo gli spazi dentro e fuori il PD.

Per quanto concerne la sinistra “alternativa” al PD dal risultato espresso è difficile intravederne un seme che fa ben sperare. . Piuttosto un frutto sempre piu’ magro ottenuto di raccolto in raccolto da un albero sempre piu’ secco, sempre piu’ incolto e arido. Un albero che sta diventando un cespuglio. Quel risicato 4% non è espressione sistemica dell’ elettore di sinistra che al partito identitario preferisce il partito contenitore. E’ piuttosto espressione di un’ area politica ai limiti del conservatorismo e del tutto incapace di offrire una valida prospettiva sia immediata che lungimirante.

Questo vuol dire che tutto è perduto e altro non resta che sperare nel Partito Democratico?
Niente affatto!!

Vuol dire piuttosto che la sinistra alternativa al PD non può piu’ campare di rendita, sicura di ottenere i voti di coloro che per tradizione culturale avvertono uno sprizzo interiore dianzi allo sventolìo delle bandiere rosse. Vuol dire piuttosto che non è piu’ possibile pretendere i voti per diritto Regio in nome del presunto “male minore”. Vuol dire piuttosto giustificare la propria esistenza chiedendo il voto in base a una precisa prospettiva politica.

Vuol dire soprattutto riconoscere che le sole idee non sono sufficienti ma che devono essere sviluppate e convertite in proposta politica. Uno tra tanti possibili esempi: una frase del tipo “Patrimoniale subito!”dovra’ essere convertita in “Patrimoniale necessaria, quindi Stato capace di valutare il patrimonio, quindi riforma del catasto, quindi riforma fiscale, quindi riforma dell’assetto urbano, quindi riforma dei servizi… ecc ecc. Con relativo modus operandi e tempistiche.

Una sinistra alternativa solo se forte di una prospettiva, non sarebbe subalterna ad un PD alleato e non sarebbe insignificante con un PD avversario.

Quindi ad incollare i cocci… e poi di nuovo, al lavoro e alla lotta.

Scritto da

Andrea Sollazzo

- Sono un’ anomalia: Figlio della generazione dei grandi ideali, formato nell’illusione di chi ritiene di avere la verità in tasca. Vivo in un presente che guarda esclusivamente all’immediato e che si rifiuta di immaginare la futura società. Cerco di resistere nella via di mezzo, di tentare coi miei limiti di porre ordine nel caos: Aprendo all’immediato pur non dimenticando le utopie, che sebbene non porteranno alla meta, ne indicano comunque la giusta direzione