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Che cos’è il signoraggio?

Che cos’è il signoraggio?

Il termine signoraggio deriva dall’antico termine provenzale senhoratge che significa signore.
In economia signoraggio “è il flusso di risorse reali che un governo guadagna quando stampa moneta che spende in beni e servizi”, secondo la definizione del premio Nobel e editorialista del New York Times Paul Krugman.

Dal punto di vista macroeconomico, per signoraggio, si intendono i redditi che un governo ottiene grazie alla possibilità di stampare moneta, ovvero creare base monetaria.

Cerchiamo di fare una breve panoramica storica: in passato la base monetaria di un paese consisteva di monete in metallo prezioso, chiunque disponesse di metallo prezioso poteva portarlo presso la zecca di Stato, dove veniva trasformato in monete con l’effigie del sovrano. I diritti spettanti alla zecca e al sovrano erano esatti trattenendo una parte del metallo prezioso. Quindi il signoraggio era l’imposta sulla coniazione, noto anche come diritto di zecca; il valore nominale della moneta e il valore intrinseco delle monete non coincidevano, a causa del signoraggio e dei costi di produzione delle monete. L’imposta sulla coniazione serviva poi a finanziare la spesa pubblica.

Nel XX secolo vigeva il sistema aureo, cioè  un sistema monetario nel quale la base monetaria è data da una quantità fissata d’oro. Quindi il  cambio tra monete diverse , cioè coniate da diversi stati, dipendeva dal rapporto tra le quantità d’oro sottostante ciascuna moneta. Se per esempio un’unità della moneta A conteneva 0,1 grammi d’oro e la moneta B ne conteneva 1 grammo,  per acquistare una moneta B occorrono 10 unità di moneta A. Il valore della moneta B è quindi pari a 10 unità di moneta A. Il vantaggio di tale sistema è la stabilità dei cambi.

L’ancoraggio della moneta all’oro si chiama Gold standard adottato per la prima volta dalla Gran Bretagna,  che aveva deciso che ci dovessero essere alcune condizioni affinché il sistema funzionasse:
a) La Zecca reale era obbligata a comprare e a vendere quantità illimitate di oro a prezzo fisso;
b) La Banca d’Inghilterra, e per estensione tutte le altre banche, era tenuta a convertire a richiesta le sue passività monetarie (banconote, depositi) in oro;
c) Nessuna restrizione poteva essere imposta sull’importazione o sull’esportazione di oro.

Tale sistema comportava che l’oro serviva da base ultima o riserva dell’intera provvista monetaria della nazione. Le quantità di oro che la Banca d’Inghilterra custodiva nei suoi forzieri determinava la quantità di credito che essa poteva accordare sotto forma di banconote e depositi.

Con la Prima guerra mondiale  si abbandona la piena convertibilità del denaro in oro rimanendo, invece, coperta solo una frazione del circolante. La riduzione della riserva aurea al di sotto del limite legale consentì infatti un incremento della base monetaria per finanziare la spesa militare.

Il Gold Standard fu di nuovo adottato con gli accordi di Bretton Woods del 1944, i quali durarono fino al 15 agosto 1971, quando il debito pubblico USA, gravato pesantemente dalla Guerra in Vietnam, costrinse l’allora presidente Nixon a togliere l’obbligo delle riserve auree, sganciando così l’emissione della moneta da una qualunque garanzia reale. Gli USA abolirono la convertibilità del dollaro in oro, decretando di fatto la morte del sistema aureo e la nascita del sistema fluttuante creato dagli stessi USA.

Oggi nei paesi dell’area euro il reddito da signoraggio viene incassato dai governi dei paesi membri per il conio delle monete metalliche e dalla Banca centrale europea (BCE) per la stampa delle banconote, che emette in condizioni di monopolio. Tali redditi sono poi ridistribuiti dalla BCE alle varie banche centrali nazionali in ragione della rispettiva quota partecipazione (per la Banca d’Italia ad esempio il 12,5%).

Il meccanismo di finanziamento del debito degli stati che può avvenire in due modi:

  • Lo Stato può prendere a prestito, emettendo titoli.
  • Lo Stato può creare nuova moneta.

 

Ovviamente, oggigiorno, il governo non può creare moneta, solo la banca centrale può farlo, ma con la cooperazione della banca centrale, il governo – di fatto – può finanziarsi creando nuova moneta: può cioè emettere titoli e chiedere alla banca centrale di acquistarli. La banca centrale paga i titoli con questa nuova moneta, e il governo a sua volta utilizza questa moneta per finanziare il suo disavanzo. Questo processo è chiamato “monetizzazione del debito”.

Nel caso di emissione della moneta, i proventi in termini reali che il governo genera creando un ammontare nuovo di moneta pari a ΔM sono pari a ΔM/P, la moneta nominale nuova immessa nel sistema diviso per il livello dei prezzi. I proventi reali della creazione della moneta sono appunto chiamati signoraggio. Dunque:

signoraggio = ΔM/P

 Il signoraggio è di fatto il profitto che ottiene chi crea moneta. Si distingue in primario e secondario a seconda che si tratti della creazione fisica di monete e banconote (operata dalla banca centrale) oppure della creazione elettronica di moneta (operata da una banca commerciale). Il signoraggio primario corrisponde, ovviamente, alla differenza tra il valore “facciale” della banconota e il costo per produrla (carta e inchiostro).

Ma non basta, le Banche Centrali (che producono moneta) di fatto le immettono in circolazione acquistando titoli di stato, che hanno un loro rendimento. Quindi in concreto per produrre una banconota da 100 euro, la banca centrale spende circa 3 centesimi di euro. Con questa banconota viene acquistato un titolo di stato, dal rendimento (supponiamo) dell’1%. Il reddito da signoraggio primario è quindi pari 100+1%-0,03=101-0,03=100,97 euro.

Ma nei bilanci delle Banche Centrali ritroviamo al passivo le “banconote in circolazione”, mentre risultano come reddito da signoraggio solo la parte di rendimento del titolo acquistato.

Scritto da

Luigi Cristiani

- Economista e appassionato di tutta la letteratura economica da Smith a Marx, da Keynes a von Hayek, da Modigliani a Friedman. Amo i fumetti della Marvel (Spider-Man, The Avengers, Fantastic Four, X-Men), lo squash, il tennis e il basket. Patito per il Napoli