Condividi:

" />

La notte delle istituzioni

di Rino Formica.

Il personale politico che offre il mercato attuale è stanco, ripetitivo ed epidermico.

Le analisi della realtà sono sfocate e vengono inquadrate nei vecchi schemi e sono divulgate con linguaggio antico.

Non sfuggono a questa logica della ripetizione passiva le valutazioni sui fatti luttuosi di questi giorni. Gli atti violenti distruttivi ed iconoclasti sono ripresentati come il prodotto eterno dei disegni perversi dei poteri occulti e dei servizi deviati.

Noi pensiamo che la situazione sia diversa, ma anche più pericolosa.

Negli anni ‘60/’80 eravamo immersi nella guerra fredda, eravamo stretti nella condizione di paese di frontiera, attraversavamo la strada incerta della democrazia fragile. Poteri esterni e contropoteri interni potevano intervenire facilmente per condizionare, limitare, intimorire il potere democratico.

Oggi la situazione è più grave.

Abbiamo alle spalle venti anni di scomposizione degli imperi mondiali, di devastazione ideologica, di incertezze economiche e sociali e di pericolosa destrutturazione istituzionale. Quando il protagonismo politico e sociale è frantumato, anche l’antagonismo segue la stessa sorte.

Il pendolo della vita non è fermo su un punto di equilibrio e di certezze, ma oscilla velocemente tra i due estremi: chiusura intima di un neo-francescanesimo teso a ricercare la “perfetta letizia” nell’austerità spirituale e il gesto eroico, salvifico, liberatorio dell’anarco-individualismo apocalittico.

Oggi stiamo pericolosamente entrando in questa zona di annientamento.

Chi può bloccare questo scivolo?

Una nuova generazione della civiltà del lavoro che sappia distinguere i cattivi maestri dai buoni.

Scegliere i maestri è più difficile che ucciderli.

La violenza ha sempre distrutto più futuro che passato.

Gli altri hanno letto anche...

Scritto da

Rino Formica

- Classe 1927. Guarda al futuro socialista dell'Italia e dell'Europa.