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11 Lug 2012

La crisi: un’opportunità piuttosto che un fallimento.

Se siamo qui è perché la nostra scelta è stata già compiuta: questa crisi rappresenta l’opportunità per il cambiamento piuttosto che la celebrazione della sconfitta.

IL cambiamento deve attraversare la politica, è la società che lo chiede a gran voce. La nascita spontanea di movimenti più o meno organizzati, più o meno massimalisti, più o meno dotati di capacità decisionale, richiama la politica al dovere di riempire il vuoto da lei stessa creato in questi anni di rincorsa ai poteri finanziari, ai mercati, al consenso delle elitè culturali piuttosto che del popolo.

A frequentare i movimenti nelle loro riunioni, nei loro incontri reali e/o virtuali, si percepisce la necessita di aggregazione, la ricerca di spazi di confronto, la volontà di mettere in comune idee per dar vita a nuovi valori molto più umani, più sociali, per contrastare l’individualismo liberista.

L’atteggiamento di contrasto e delegittimazione adottato in più occasioni dai partiti nei confronti di questi concreti fenomeni di risveglio sociale, indica il limite culturale della classe dirigente che percepisce le aggregazioni spontanee come minaccia ad un assetto di potere ormai logoro ed incapace di funzionare. Al di là dei risvolti utilitaristici e personalistici, che sicuramente non mancano, risulta evidente la incapacità di una classe dirigente ormai vecchia per interpretare i nuovi valori che con forza cominciano a pulsare. La necessità di rimettere al centro l’uomo comporta una ridefinizione degli spazi del mercato. Deprezzare la vita sociale in questo senso non significa svenderla, significa cominciare a comprendere che a governare la socialità non sono più le leggi del mercato domanda/offerta. Devono essere pensate modalità e settori in cui quelle leggi non deve trovare applicazione.

Per partiti di sinistra si apre una grande stagione di opportunità: quella di riprendere a dialogare con i cittadini grazie anche alla capacità di utilizzare le nuove tecnologie. Lo si può e lo si deve fare cominciando a ridare vita agli spazi di aggregazione; tornando ad essere promotori culturali, sottraendo in tal modo settori importanti per la crescita e lo sviluppo dell’anima sociale collettiva al mercato che a tutto sa dare un prezzo.

Per i partiti si configura l’opportunità di tramutare la rabbia in energia, in volontà di costruire. Per fare ciò però non basta copiare la forma, non basta scegliere di presentarsi alle prossime elezioni attraverso le liste civiche: non è più il tempo di utilizzare artifizi. Bisogna tornare sul territorio per stimolare il confronto ed i dibattito, bisogna dare un significato sincero alla partecipazione attraverso la responsabilizzazione e il coinvolgimento dei tanti cittadini che manifestano questa intenzione.

Per i partiti infine si configura l’opportunità di diventare europei prima ancora dell’Europa e ciò attraverso l’alleanza che abbia come unico territorio di unione i valori del vivere sociale. Questa è un’opportunità da non sottovalutare agevolata dalla ridotta capacità decisionale e di potere che attualmente potrebbe avere un partito europeo. Non essendoci ancora i presupposti istituzionali per un parlamento europeo capace veramente di governare l’Europa, la sinistra potrà utilizzare il tempo che ci divide dal compimento dell’Europa politica Unita per creare una soggetto politico transnazionale: badando tuttavia non ai meccanismi di potere, ma ai valori fondanti di quel soggetto, alla definizione dei principi intorno al quale promuovere un nuovo livello sociale. Noi proponiamo il primo, semplice a dirsi, ma foriero di grandi battaglie culturali a venire: l’uomo prima del profitto.

 

Scritto da

Riccardo Colicchio

- In equilibrio tra diritti e note musicali, mi appassiona la costante ricerca di un punto di incontro tra anime diverse. Un esercizio che appartiene prima di tutto al mondo interiore, ma che allena alla costruzione di una società armonica e democratica, patria di tutte le diverse anime che la abitano. Ed intanto imparo a dialogare con gli innumerevoli volti della verità!