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La Sinistra Arancione di Tomaso Greco

La Prima Pietra si trasferisce al Nord per incontrare Tomaso Greco, 31enne milanese coautore insieme a Jacopo Perazzoli de “La sinistra arancione. Da Milano all’Italia?”.

D: Ciao Tomaso, partiamo dal titolo: cos’è la sinistra arancione?
R: La sinistra arancione è quel movimento che nasce attorno alla campagna elettorale di Giuliano Pisapia e che si caratterizza per la partecipazione e per lo spirito di iniziativa

D: E’ passato quasi un anno, definiresti il libro un amarcord?
R: Tuttaltro! E’ iniziato un percorso che continua, che ispira altri movimenti in altre città. La sinistra arancione può influenzare positivamente la politica, renderla vicina alle istanze e al territorio…

D: Da Milano all’Italia. Intanto alla presentazione avete incassato il supporto di Marco Doria, candidato sindaco a Genova. Esiste un asse Pisapia-Doria?
R: Hanno molto in comune! Siamo felici del fatto che Marco Doria e Giuliano Pisapia si siano trovati insieme per la presentazione del libro. E certo ci piacerebbe che la campagna di Genova avesse lo stesso spirito partecipativo di quella di Milano…

D: E Napoli? ..
R: Anche De Magistris ha vinto con l’arancione. E poi ha in comune con Pisapia l’effetto sorpresa. Anche se a Napoli più che a Milano e Genova si sono evidenziate fratture nella sinistra. Siamo molto interessati a quello che succede a Napoli. Le trasformazioni in cantiere sono coraggiose e riflettono un invidiabile senso civico. E anche il meccanismo di partecipazione mi sembra efficace.

D: Torniamo a Milano. Nel libro intervistate Paolo Limonta e Franco D’Alfonso, chi è il leader del popolo arancione?
R: Nessuno. E tutti. Chiunque avesse un’idea e il tempo e la voglia di realizzarla. Paolo e Franco hanno dato un contributo importante. Sono persone diverse, come storia politica e personale, così come sono diversi tra di loro i Comitati e la Lista Civica che hanno rispettivamente animato.

D: Per capire meglio il modello milanese: Comitati e Lista Civica non rischiano di sovrapporsi?
R: Sarò sincero, non penso proprio. Ti posso raccontare di due attiviste: Antonella Meiani e Marilena Arancio. La prima è una delle anime dei comitati, la seconda della lista civica. Una è maestra elementare, l’altra ha militato una vita in CGIL. Credimi, sono animate dalla stessa voglia di fare, di cambiare.

D: Tante storie belle di campagna elettorale nel libro, qualche ricordo personale?
R: Questa storia ho contribuito a metterla su carta. L’hanno scritta ogni giorno i volontari, i militanti. Ti dirò di più, ho capito molto tardi cosa stava succedendo davvero. Un po’ come l’impiegato di De Andrè che contava i denti ai francobolli e guardava dalla finestra il Maggio francese.

D: E per il futuro?
R: Continueremo a raccontare la storia della città che cambia. E chissà, magari anche una Regione arancione…

Scritto da

Redazione LPP

- Redazione de La Prima Pietra